martedì 11 febbraio 2014

ROBOCOP - NO SPOILER -


Lo ammetto, sono andato al cinema in parte prevenuto, un po' perché i trailer lasciavano intendere che questo sarebbe stato un remake annacquato con poco sangue e tanti effetti speciali e un po' perché eguagliare l'originale del 87' non era facile.

Poi però ti rendi conto che nome a parte, il Robocop di Padiha prende una direzione tutta sua, rispetto l'originale di Verhoeven al punto tale che sarebbe ingiusto scrivere una recensione basandosi tra i parallelismi, tant'è che le due pellicole sono diverse pressapoco come lo sono il Batman di Michael Keaton e quello di Christin Bale.

Voglio essere chiaro, la pellicola di Padiha non è assolutamente un capolavoro e difficilmente i bambini che lo vedranno al cinema oggi, tra vent'anni conserveranno il ricordo di un film cult, tuttavia Robocop non mi ha fatto rimpiangere i soldi del biglietto e passati i primi venti placidi minuti, il film scorre piacevolmente fino ai titoli di coda.

TRAMA

Il film si apre con un comunicato stampa in cui viene mostrata l'efficienza dei robot della Omicorp in medio oriente.
Facciamo quindi conoscenza di Patrick"Pat" Nova, interpretato da Samuel Jackson, un giornalista che ha come scopo quello di fare propaganda alla Omnicorp, enfatizzando gli aspetti positivi dei robot e minimizzando gli aspetti negativi.



Viene mostrato quindi un servizio ambientato presumibilmente in medio oriente, dove i robot della Omicorp fanno mostra della loro efficienza, mostrando tuttavia anche la totale mancanza di emozioni, limite che ha spinto la maggioranza degli americani a diffidare dall'accettare delle macchine sul suolo statunitense.


In seguito a molti tentativi respinti di convincere la maggioranza conservatrice del senato Americano a fare operare i suoi robot sul territorio statunitense, il capo della Omicorp decide di creare un cyborg, metà uomo, metà macchina, avvalorandosi del lavoro di un ricercatore celebre per la sua ricerca sulle protesi robotiche, il dottor Norton, uomo che in passato si era sempre rifiutato di predisporre il suo lavoro per favorire la creazioni di armi da guerra.

Vengono vagliati numerosi possibili candidati, ma nessuno sembra convincere il dottor Norton per via del fatto che per sopportare lo stress di diventare un cyborg, occorre un particolare profilo psicologico dotato di un carattere sufficientemente equilibrato.

Passiamo quindi ad Alex Murphy, poliziotto di Detroit felicemente sposato, che in seguito alle indagini condotte su un boss della malavita locale, Antoine Vallon, viene coinvolto nello scoppio di un autobomba.

Alex si ritrova quindi in condizioni critiche, privato di diversi arti, con ustioni sull'80% del corpo, cieco da un occhio e sordo, condizioni che spingono la moglie ad accettare che il dottor Norton innesti i resti di Alex in una protesi totale che di fatto lo renderebbe un cyborg.



Passano così tre mesi, e assistiamo al risveglio di Alex in quella che sarà la sua nuova vita, se così la si può definire.


Come accennato poco più su, non vi farò degli spoiler, tuttavia sebbene nel film ci sia poco sangue, non manca qualche scena cruda.

Il film scorre piacevolmente per tutti i suoi 121 minuti, a differenza dell'originale, nel rebot del 2014 non troverete "cattivi"assoluti come accadeva nel film di Verhoeven, bensì figure lievemente più complesse.
Da questo punto di vista spicca Jack Lewis capo della Omnicorp, interpretato da Michaeal Keaton.

GIUDIZIO FINALE

Robocop non è una pietra miliare del cinema, non verrà ricordato come un cult, ma è un film che a tratti sa come tenere lo spettatore incollato alla poltrona.

VOTO:6,8





3 commenti:

  1. Se cambi la recensione da "carino" a "imbarazzante", e il voto da 6,8 a "non siamo sarcastici, per favore" secondo me guadagni qualcosa nel valore dell'analisi.

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  2. Ok, spiegami perché.

    Dal umilissimo mio punto di vista tra il bianco e il nero c'è una vastissima scala di grigi, esattamente come tra un capolavoro e un film di merLa possono esserci film di serie B che in un modo o nell'altro sanno intrattenere lo spettatore.
    Il Robocop del 2014 non merita nemmeno di lucidare le scarpe a quello del 87' e su questo credo che posso anche trovarmi d'accordo, tuttavia la pellicola di Vadiha mostra qualche flebile punto interessante che non mi ha fatto rimpiangere le due ore trascorse in sala :)

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  3. Infine ci tengo a precisare, qualora non si fosse capito, che a me di andare controcorrente non me ne frega una ceppa.
    Scrivo quello che penso senza farmi condizionare ne dall'hipe, ne dalla tendenza della rete a spalare merda su tutto.

    Forse faccio male a pensare con la mia testa o forse no, in ogni caso non penso che perderò il sonno per via del fatto che Padiha non ha usato la carta carbone per copiare il film di Verhoeven, e questo a prescindere dal fatto che il protagonista ha la faccia da pirla :p

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