mercoledì 23 dicembre 2015

GAME OF THE YEAR 2015 - Classifica puramente personale -


Rieccoci qui dopo una lunga pausa.
Alla fine sono riuscito a trovare il tempo, l'ispirazione e la voglia per scrivere queste quanto segue.

Quest'anno il parco titoli Playstation 4 è stato eccellente in virtù del fatto che il 2015 dell'ammiraglia Sony ha decretato il perfetto equilibrio tra maturità dell'hardware e conoscenza tecnica di esso da parte degli sviluppatori.

Il 2015 è stato anche l'anno dei seguiti e degli open word, e stando alle parole del direttore creativo di Far cry 4, Alex Hutchinson, sembra che il futuro lascerà spazio a molti titoli di questo genere.
Ma veniamo alla classifica, ci tengo a precisare che essendo una classifica personale ho inserito i titoli che ho giocato nel 2015 su Playstation 4 e li ho valutati secondo metri di giudizio personale.

FALLOUT 4



(...Da leggersi anche come "personale delusione del 2015)
Bethesda è la software house che diversi anni or sono mi ha fatto scoprire quel genere al tempo per me nuovo quale gli rpg occidentali.
L'approccio iniziale fu con Morrowind per poi diventare puro amore con Oblivion, che a parte qualche rallentamento, qualche scatto, qualche eterno caricamento di troppo, mi fece innamorare dei giochi Bethesda in un periodo in cui pensavo che difficilmente ci sarebbero stati nuovi generi in grado di riaccendere la fiamma della passione videoludica (...).
E sebbene preferissi le verdeggianti ambientazioni di Oblivion a quelle desolate della valle contaminata (perché beccarmi una manciata di radiazioni solo perché avevo messo un piede in una pozzanghera, mi irritava un pochino) alla fine seppi apprezzare anche il fratellastro di Elder scrolls, quel fallout 3 che ai tempi mi divertì parecchio.
E il tempo passa, la tecnologia si aggiorna, e dopo un cambio generazionale, Bethesda all'E3 2015 annunciò Fallout 4.
Le prime critiche riguardavano il comparto grafico, saldamente ancorato al motore grafico di Skyrim - ci fu pure qualche testina che andò in giro dicendo che il gioco sarebbe stato "più colorato"  equivocando il fatto che quei colori e quelle palette vivide, erano legate unicamente al prologo del gioco, ambientato 200 anni prima del gioco vero e proprio - .
Gioco alla mano cosa c'è da dire?
Personalmente per quanto ritenga che anche l'occhio vuole la sua parte, la grafica in Fallout 4 mi importa relativamente, i problemi sono altri.
Inutile nasconderci dietro un dito, Fallout 4 rappresenta una copia in alta risoluzione di Fallout 3, con una mappa dalla esigue dimensioni, ma anche con delle missioni molto ripetitive se paragonate alla main quest del suo predecessore.
I Bethesda non hanno apportato sostanziali migliorie nemmeno al sistema di combattimento, che si presenta tale e quale a quello dei precedenti episodi.
Insomma, oggettivamente sarebbe sbagliato affermare che Fallout 4 sia un brutto gioco, tuttavia personalmente devo dire che mi sta annoiando, perché trovo che non ci sia un solo aspetto di F4 degno di rilievo.
E dire che dopo l'uscita di The witcher 3 ho osato sperare che Bethesda capisse quanto la storia e la sceneggiatura fossero importanti in un videogioco e che si decidesse a fare evolvere la struttura narrativa dei suoi giochi.
Macché.


METAL GEAR THE PHANTOM PAIN


Big "Venom" Snake.

E siamo a V.
Un anonimo una volta disse "se non cambiasse mai nulla non ci sarebbero le farfalle".
Metal gear solid 5 è l'episodio che spezza i legami col passato apportando una profonda metamorfosi al gameplay e allo stesso tempo li riallaccia, fornendo un pezzettino al puzzle che della saga.
Alcuni pensano che MgsV sia stato apprezzato maggiormente da chi si avvicina per la prima volta alla saga di Kojima piuttosto che dai fans, e per molti aspetti forse è vero.
TRAMA
Il gioco inizia a Cipro, esattamente nove anni dopo gli eventi di Ground zeroes.
Big boss si sta risvegliando da un lungo coma, nemmeno il tempo di familiarizzare con i controlli che il medico ci spiega che è necessario affrontare un intervento di plastica facciale al fine di proteggere la propria identità, dal momento che i suoi nemici che nel corso gli anni non hanno mai smesso di dargli la caccia.
Da quella scena si passa quindi ad un tutorial che porta il giocatore a creare il suo "Big boss personale" il tutto tra i dubbi, le perplessità e la sensazione che, per usare un eufemismo, ci sia qualcosa che non quadra.
Presto Big boss viene attaccato dagli uomini di Skull face, decisi ad ucciderlo, traghettando il giocatore al tutorial della quinta avventura di Metal gear.
Il prologo non da molto spazio all'azione e serve sopratutto a narrare la parte introduttiva, che vede protagonisti Big boss e un anonimo paziente che intento a scappare dall ospedale assieme a lui.

Non vi spoilerò altro della trama, vi basti sapere che dal secondo capitolo in avanti iniziano a cambiare le cose.
Inutile negarlo, MGV è strano, atipico, particolare, ma anche immenso e pieno di sorprese.



WILD WILD AFGANISTAN
Come accennato poco sopra, "Metal gear solid The phantom pain" prende le dovute distanze dalla saga dei serpenti, a cominciare da un level design sand box che offre al giocatore libertà e esplorazione.
Il gioco è composto da missioni, divise tra principali e secondarie, ambientate in Afganistan e in altre zone dell'Africa.
Rispetto i precedenti capitoli lo stacco è netto, le missioni offrono una trama a dir poco basilare al punto che spesso non si percepisce la differenza tra principali e secondarie, i protagonisti hanno poco carisma e si stenta a credere che l'Ocelot di Phantom pain sia lo stesso personaggio carismatico che ha tormentato Solid Snake durante i primi due Metal gear solid.
Chi sperava che i dubbi della serie venissero svelati in questo episodio rimarrà deluso, anzi Metal gear V ne aggiunge di nuovi.
Se devo essere onesto, ho apprezzato i lati positivi di Metal gear V, come la libertà, l'incredibile longevità e il frame rate saldamente ancorato a 60 fotogrammi al secondo, eppure qualche perplessità rimane come il fatto che per arrivare al finale sia necessario ripetere le missioni iniziali in determinate condizioni (niente munizioni, game over in caso di avvistamenti da parte del nemico, ecc).
Sia quel che sia, Metal gear merita di essere preso al day one e di essere giocato... peccato che si perda un po' nel finale.

BATMAN ARKHAM KNIGHT


Faccia a faccia col pipistrello.

Non sono un grande fan dell'uomo pipistrello, o meglio non mi fa impazzire la controparte fumettistica (sono perlopiù un fan di Peter Parker e soci).
Posso dire invece di apprezzare molto il modo in cui Batman viene sfruttato da cinema e videogiochi.

Ho molto apprezzato il lavoro svolto dai Rocksteady, fin da quel Batman arkham asylum che sebbene inizialmente lasciai sullo scaffale a causa dell'assurda demo che tagliava alcune delle fasi più belle della fase introduttiva del capostipite, successivamente lo recuperai grazie alle opinioni positive riscontrate dagli utenti.
Il gameplay della saga di Arkham vede infatti il cavaliere oscuro immerso in un mondo dove è necessario sfruttare le doti stealth di Wayne, nonché i suoi numerosi gadget, in mondi che di gioco in gioco diventavano mano a mano sempre più grandi e vivi, a cominciare dal carcere di Arkham, per poi estendersi nel secondo capitolo all'intero quartiere, fino a poi arrivare ad un timido tentativo di riprodurre un innevata frazione di Gotham in Batman arkham origin.
Batman arkham knight rappresenta il fiore all'occhiello dell'intera saga poiché è ambientato un una Gotham city estremamente ampia e viva come non mai!
Coprotagonista dell'avventura dell'uomo pipistrello è la Batmobile.
Il tutto graziato dal magnifico adattamento italiano, che vede il ritorno dei doppiatori del cartone animato anni 90, tanto caro agli over 30 come il sottoscritto.
Batman arkham knight purtroppo non è un gioco perfetto, poiché le missioni richiedono un uso massiccio della batmobile, e sebbene questa sia sfruttata in modo brillante durante gli enigmi dell'enigmista, altrettanto non si può dire delle numerose missioni secondarie, che rendono il mezzo di Batman una presenza ingombrante che quasi inquina il gameplay del gioco.
Un altro punto a sfavore di AK, è il fatto che per vedere il finale del gioco (che ricordo conclude una saga iniziata nel 2009) è necessario raccogliere TUTTI i collezionabili che l'enigmista ha disseminato per Gotham city, un autentico spregio che ha spinto molti giocatori poco inclini all'esplorazione a lasciare il gioco incompleto per poi cercarsi il finale del gioco su youtube.
Nonostante ciò Batman arkham knight è uno dei migliori action adventure dell'anno, acquisto obbligato per tutti i possessori di Ps4.


 

THE WITCHER 3
Una delle più belle storie mai raccontate da un videogioco.

I videogiochi sono uno dei migliori mezzi per narrare una storia e a mio avviso questo concetto viene ribadito troppo poco dagli stessi sviluppatori che spesso preferiscono affidare la sceneggiatura al figlio del portinaio piuttosto che fare appello a professionisti.
Fortunatamente di tanto in tanto i videogiocatori vengono graziati da opere come I due "Siberia" o come in questo caso dal lavoro dei Cd project, che hanno dato vita ad un videogioco che scriverà i nuovi metri di paragone degli rpg.
The witcher 3 è il capitolo conclusivo della saga dedicata allo strigo Geralt, che in questo capitolo andrà alla ricerca della figlioccia Ciri, in un mondo fantasy popolato da streghe sexy, mostri famelici e re folli.
Tecnicamente The witcher 3 è un gioco che presenza imperfezioni e incertezze nel frame rate e che non nasconde il fatto di essere la prima volta dei Cd project nel campo degli open word.
Mettendo da parte i limiti tecnici, quello che i Cd project ci hanno regalato è un opera immensa, elegantemente narrata con una delle sceneggiature migliori di sempre.
Ci sarebbe un però...

The witcher eccelle nella narrativa, ma traballa nel senso ludico più stretto.
Le missioni dal punto di vista del gameplay spesso si assomigliano (usi il senso di Strigo e segui la scia) mentre a stupire è sempre la magnifica storia.
La domanda che ci si potrebbe porre è "perché si compra un videogioco anziché leggere un buon libro o vedere un film?".
Be, la risposta potrebbe sembrare banale, ossia per provare sensazioni che gli altri media non danno, è ovvio.
Ma si può dire che i Cd project abbiano centrato in pieno il loro obiettivo?
Be, a mio avviso non del tutto, e per quanto abbia amato alla follia la creatura dei Cd project è innegabile che alcune magagne siano presenti, come per esempio il livello di difficoltà che durante le primissime fasi di gioco può creare difficoltà qualora si decisa di uscire dai binari della trama (giusto per citare uno youtuber, all'inizio ti uccidono anche i granchi) per poi diventare mano a mano sempre più permissivo fino ad annullare del tutto il senso di sfida.
Dettagli che non rendono meno epica l'ultima avventura di Geralt, ma che all'interno di una critica non possono fare a meno di venire citati.

E infine il podio va a ...


BLOODBORNE


Titolo di cui avevo parlato nella recensopinione, Boodborne è ARTE in movimento.
Il sistema di combattimento è magnifico e i combattimenti hanno la grazia di un balletto dove un errore, sopratutto durante le prime fasi di gioco, può essere fatale.
From software ha creato una perla che fonde un level design fatto ad arte fatto di magnifici tramonti, dove il sole si staglia sull'orizzonte come se fosse una moneta insanguinata, a un magnifico sistema di combattimento.
Bloodborne è gameplay puro e crudo, chi è alla ricerca di un titolo rilassante dove il protagonista può scalare i muri premendo una levetta e schiacciando un solo bottone, farà meglio a investire i propri risparmi altrove.
Non mancano i difetti, dai caricamenti eccessivi ad un frame rate a dir poco incostante (o perlomeno lo era l'ultima volta che ho avviato il gioco, magari le successive patch hanno mitigato la situazione) tuttavia Bloodborne offre un tipo di esperienza che non può offrire nessun altro tipo di media, l'esperienza è infatti racchiusa nel gameplay e per questo ho deciso di premiare il capolavoro di From software con la prima posizione.
Perché una storia appassionante la si può trovare anche in un libro o in un film, mentre invece gli elementi che rendono Bloodborne una killer application, si possono trovare unicamente racchiusi in un videogioco.


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